Ginecomastia

La Ginecomastia è una patologia benigna, caratterizzata dalla presenza di un aumento volumetrico delle mammelle nel sesso maschile. Da un punto di vista medico, i disturbi funzionali che questa condizione comporta nel paziente sono eccezionali ed in casi molto rari hanno connotati gravi.
Ciò che invece porta questi ragazzi (e uomini) dal chirurgo plastico, è una problematica di carattere psicologico ed estetico, spesso sono individui che riescono a dimagrire molto nei quali però si ha un accumulo adiposo (o adipo/ghiandolare) a livello delle mammelle. Sono purtroppo uomini di varia età che si trovano a disagio in contesti sociali come la piscina, la spiaggia, una palestra o con un partner, in generale nei rapporti con entrambi i sessi.

Tipologie:

Possiamo distinguere tre tipologie di Ginecomastia:

  1. Ginecomastia vera, cioè mammelle maschili con caratteristiche femminili, per quanto riguarda la forma, il volume, prominenza e dimensioni dell’areola. Viene definita “vera” poichè, in questo caso, la mammella del paziente è caratterizzata da un’importante componente ghiandolare. Le cause possono essere ricercate in eccesso ponderale, assunzione di ormoni o, più raramente vere e proprie patologie endocrine.
  2. Pseudoginecomastia, in questo caso la componente ghiandolare risulta meno rappresentata in quello che è un petto maschile aumentato di volume. La causa è imputabile ad una crescita eccessiva del pannicolo adiposo sottocutaneo che si associa nella quasi totalità dei casi ad un sovrappeso corporeo. In questa circostanza, le mammelle appaiono generalmente più morbide rispetto alla ginecomastia vera, anche se talvolta possono avere una consistenza analoga.
  3. Forme miste, in molti pazienti, invece, ciò che si osserva è un aumento sia della componente ghiandolare che adiposa. In questi casi la tipologia di intervento è decisa sulla base della prevalenza di un tessuto o dell’altro.

Intervento

Il primo step consiste nella visita del paziente e nella comprensione di quali sono i disagi funzionali e psicologici che la condizione comporta. Dal punto di vista chirurgico, la definizione della componente istologia predominante nella mammella in esame, mediante esame ecografico, è fondamentale per la scelta dell’intervento.

L’approccio chirurgico di una mammella con una componente ghiandolare predominante è infatti la mastectomia sottocutanea: l’intervento consiste nell’asportazione della ghiandola ipertrofica mediante un’incisione periareolare ed una successiva sutura intradermica che consente di rendere la cicatrice praticamente invisibile attorno al capezzolo.

Laddove invece la mammella sia composta da prevalente tessuto adiposo, nel caso in cui l’elasticità cutanea sia conservata ed adeguata, la liposuzione è il trattamento indicato. Questa consiste in una incisione cutanea di circa 0,5 cm e l’introduzione delle cannule per la lipoaspirazione attraverso le quali il tessuto adiposo verrà asportato. Ciò comporta un esito cicatriziale pressoché invisibile.

Nelle forme miste, la visita preoperatoria coadiuvata da esami ecografici e dalle esigenze del paziente, consente di pianificare l’approccio chirurgico migliore.

Necessari ai fini dell’intervento sono gli esami ematici che verranno richiesti al paziente nel corso della pianificazione dell’operazione, questi consistono in Elettrocardiogramma Emocromo PT, PTT, Fibrinogeno, Elettroliti Glicemia, Azotemia, Creatinemia, Sierologia (virus epatite B, C e HIV) Ecografia mammaria e/o mammografia.

Dopo l’intervento

Le prime 48 ore successive all’intervento dovranno essere di riposo, nei due giorni successivi invece il paziente potrà notare la comparsa di ecchimosi e/o gonfiore nelle aree sottoposte a maggiore trazione. A seconda del decorso post operatorio tra il terzo ed il quarto giorno potranno essere riprese le attività quotidiane, evitando palestra, sauna, esposizione al sole. Dal 7-10 giorno potrà essere ripresa anche l’attività lavorativa, purchè questa non sia eccessivamente faticosa e non comporti carichi pesanti.

A partire dalla seconda settimana dall’intervento potranno essere nuovamente iniziate le regolari attività, incluso lo sport.