Chirurgia Dermatologica – Oncologica

La chirurgia dermatologica oncologica riveste, al giorno d’oggi, un’importanza preminente nella prevenzione e cura di lesioni cutanee maligne o potenzialmente tali. Fondamentale in questo contesto è la visita dermatologica, la sensibilità della diagnosi clinica, ad occhi esperti, in media pari al 70%.

La regola A B C D E, per i nevi, conserva la sua validità per l’autodiagnosi: laddove con A si va a valutare una asimmetria della lesione; B le irregolarità dei bordi; C la variabilità del colore; D il diametro di 5 o più millimetri; E l’evoluzione della lesione nel giro di settimane o mesi. L’impiego della microscopia ad epiluminescenza/dermatoscopia in mani esperte può portare ad un notevole incremento della sensibilità.

La “mappatura dei nei”, ossia la localizzazione dei nevi cutanei, in corso di visita dermatologica è un utilissimo metodo che consente al dermatologo di seguire e valutare i nevi nel tempo, così da monitorare l’evoluzione di quelli ritenuti più a “rischio”.

Come ormai noto, il più importante fattore di rischio ambientale per i tumori cutanei è stato identificato nell’esposizione a raggi UV sia in rapporto alle dosi assorbite, sia al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) e anche all’età (a maggior rischio l’età infantile e adolescenziale) con rischio marcatamente maggiore nei casi di sussistenza e interazione di tutti questi fattori.

L’asportazione della lesione avviene mediante escissione chirurgica con l’obbiettivo preminente di ottenere una radicalità oncologica (margini della losanga di cute rimossa privi di cellule displastiche o neoplastiche) e di raggiungere il risultato estetico migliore, facendo cadere la cicatrice residua in pieghe del cutanee già presenti.